sabato 29 maggio 2010

Pippo su El Mundo

All'estero ci guardano, è proprio vero: e infatti dalla Spagna ci arriva la notizia che di "Pippo Fava. Lo spirito di un giornale" parla anche il quotidiano El Mundo!

Il bravo Marco Nurra ha contattato me e Luigi per parlare del nostro progetto e di come anche i fumetti possano contribuire a dare un'idea più precisa di quello che succede in un Paese, e nel nostro caso un'idea più precisa di cosa sia la Mafia.

Potete trovare il pezzo qui *


Nell'immagine invece potete ammirare un acquerello, tratto dalla mia moleskine, risalente all'estate scorsa e al viaggio on the road in Spagna: mai stato in un posto più caldo di Siviglia!!! (prima o poi vedrete anche gli altri...)

*Ecco la traduzione del pezzo di Marco Nurra su El Mundo.

Politici, imprenditori, bancari: ecco la Mafia

Che cos'è la mafia? La produzione culturale degli ultimi decenni ha influenzato la risposta a questa domanda, sull'organizzazione criminale più nota al mondo. Film di straordinaria fama, come Il Padrino, hanno contribuito alla formazione di un'immagine quasi romantica di Cosa Nostra.

Ma di cosa stiamo parlando, in realtà? Di un Marlon Brando che non rifiuta un favore il giorno del matrimonio di sua figlia? O di un Kevin Kostner, di uno Sean Connery e della sua crociata per porre fine all'impero di un De Niro-Al Capone?

Parliamo di Pippo Fava, giornalista, scrittore, sceneggiatore di teatro e di cinema, ucciso dalla mafia la notte del 5 gennaio 1984. La sua storia arriva nelle librerie italiane grazie a una collana di fumetti antimafia, che colpisce per il suo approccio giornalistico.

Dimenticati gli stereotipi italoamericani hollywoodiani, da questi fumetti esce una mafia fatta da politici, imprenditori, “architetti” del crimine, che non lascia spazio ai “simpatici” assassini della serie “I Sopranos”, o ai carismatici leader di quartiere di “Una storia del Bronx”.

Lo spirito dell'antimafia

“Pippo Fava. Lo spirito di un giornale", è la seconda uscita della collezione “Libeccio”, un esperimento editoriale di Round Robin e dell'associazione daSudOnlus, inaugurato lo scorso anno. Il nome è indicativo: il Libeccio è un vento che viene da sud ovest, e porta con sé caldo e temporali. Così, gli autori – il giornalista Luigi Politano e il fumettista Luca Ferrara – vogliono portare ai lettori memorie e storie antimafia attraverso un viaggio a vignette.

Fava, fondatore del giornale antimafia “I siciliani”, non fu soltanto un mordaco giornalista. Era un intellettuale di valore, apprezzato per la sua semplicità e onestà. Pippo, come tutti lo chiamavano, aveva capito una cosa che, forse, gli costò la vita: “I mafiosi sono in Parlamento. I mafiosi, talvolta, sono ministri, i mafiosi sono bancari, i mafiosi – spiegò il giornalista nella sua ultima intervista – sono coloro che in questo momento comandano il Paese”.

Dopo 26 anni, “cerchiamo di portare avanti quel messaggio con la nostra opera” spiega Ferrara, che sottolinea la forza dell'arte nella lotta contro Cosa Nostra. “A volte, per distrazione, pigrizia o per insufficienza dei media, le persone non capiscono totalmente il problema. Talvolta, un film, un libro o, in questo caso, un fumetto, possono arrivare a rompere il silenzio che circonda questo tema”.

Inoltre l'opera, grazie ai contenuti extra, serve come fonte giornalistica dei fatti che portarono alla morte di Pippo Fava, ucciso con cinque pallottole calibro 7,65 alla nuca, per ordine del capo di Catania, Nitto Santapaola, oggi condannato all'ergastolo dopo 18 anni di processo.

Non è la prima volta che vediamo Cosa Nostra a vignette. Ci sono altri fumetti, come il libro su Peppino Impastato, di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, o Brancaccio, di Claudio Stassi, presentato l'anno scorso al Salone del Fumetto di Barcellona. Gli stessi Politano e Ferrara non escludono una possibile “esportazione” della loro opera.

Prima della fine dell'anno, la collezione Libeccio pubblicherà altre due graphic novels, come spiega Politano: “Una sarà dedicata a Giancarlo Siani, e uscirà il giorno dell'anniversario della sua morte, il 23 settembre; l'altra su Natale De Grazia”, altre due vittime della mafia italiana.

Per la traduzione, ringrazio di cuore la nostra amica Anna!

2 commenti:

Chiara Trabella ha detto...

Finalmente l'ho letto e mi è piaciuto. A volte un po' didascalico, ma ci sta: non tutti hanno ben impresso qualche episodio legato alla mafia (per esempio, io ricordo bene e con dolore gli attentati del '92-93, ma ero troppo piccola quando è morto Dalla Chiesa). Anzi, dopo il periodo di terrore degli anni '90, c'è stato molto silenzio, come se il problema si fosse ridimensionato.
Invece questa collana della round Robin dovrebbero adottarla obbligatoriamente nelle scuole.

Anonimo ha detto...

Grazie!!
Infatti speriamo di riuscire ad arrivare proprio lì, nelle scuole. Abbiamo cercato di renderlo meno didascalico possibile, di rendere tutta la vicenda coinvolgente ed emozionante, ma da certi elementi era davvero impossibile prescindere..